La mia personale convinzione è che le acque contaminate da PFAS non si possono bere. Quindi la risposta è No e poi NO. E ho tratto questa convinzione dopo aver esaminato la letteratura medica e aver preso visione delle decisioni e dei comportamenti tenuti dalle autorità sanitarie di paesi diversi dal nostro nei quali si verificarono "incidenti" molto simili a quello che ha portato alla contaminazione delle falde acquifere (e quindi dei suoli e della catena alimentare) in Veneto. DI seguito vi riassumo i principali di tali "incidenti"
Negli Stati Uniti, i fanghi reflui dall'impianto della 3M localizzato a Decatur, nello stato dell'Alabama, e di altre industrie
presenti nella zona, assieme al percolato di una discarica contenente PFAS,
furono applicati come fertilizzanti in qualità di "biosolidi" su
circa 5000 acri di terreno dal 1996 al 2008. Nel 2007, l'EPA accertò la
presenza dei PFAS nei fanghi reflui e ne vietò l'uso come ammendanti agricoli,
obbligando le aziende a smaltirle in discariche. L'analisi delle falde
acquifere e dell'acqua potabile dimostrò la presenza di PFAS in quantità
inferiori ai limiti consigliati dall'agenzia americana per l'ambiente (400
ng/litro per il PFOA e 200 per il PFOS) autorizzandone l'uso. Tuttavia, su 19
pozzi privati tre risultarono contaminati da livelli di PFAS superiore a questi
limiti e le famiglie furono rifornite di acqua in bottiglia fino a quanto non
furono allacciate all'acquedotto pubblico; inoltre, le autorità sanitarie
dell'Alabama vietarono il consumo di pesce pescato o allevato nelle acque
superficiali circostanti le industrie contaminanti (“U.S. Environmental Protection Agency
Perfluorochemical (PFC) Contamination Near Decatur, AL - epa_decatur_faqs.pdf,”
n.d.).
Nel 2009 la DuPont fu costretta ad applicare filtri all'acquedotto pubblico, che si attingeva le acque dal fiume Ohio nel quale aveva scaricato i PFAS, per ridurre le
concentrazioni di PFOA al di sotto dei limiti previsti dall'agenzia americana
EPA e a rifornire i proprietari di pozzi privati contaminati di acqua minerale fino al completamento
dell'allacciamento con l'acquedotto pubblico (EPA, n.d.).
Lo Stato del Minnesota consigliò ai cittadini residenti attorno
all’impianto della 3M di Cottage Grove, di bere acqua minerale se volevano ridurre i livelli di PFBA nel loro sangue (MDH, n.d.). Inoltre la 3M fu obbligata a bonificare asportando tonnellate di terreno contaminato da PFAS.
Anche nel Regno Unito, dopo la scoperta della contaminazione
delle falde acquifere da parte del PFOS
rilasciato nel suolo durante le esercitazioni dei vigili del fuoco, la popolazione
fu obbligata ad allacciarsi all’acquedotto e/o fu rifornita per anni di acqu
mineraale.
In Germania l'acqua contenente più di 500 ng/L non può essere somministrata, cioè è vietata, ai bambini e alle donne in età fertile.
E in Italia?
Da noi si consiglia tranquillamente in convegni pubblici, in
delibere degli assessori regionali e in documenti ufficiali rilasciati dalle
autorità sanitarie locali, di bere l’acqua contaminata da PFAS con
concentrazioni di gran lunga superiori a quelle “consentite” in alcuni stati
degli USA.
Riferimenti bibliografici
EPA, U., n.d. DuPont Agrees to Lower
Limit of PFOA in Drinking Water DuPont Washington Works (March 2009) -
dupont-fs-200903.pdf [WWW Document]. URL
http://www.epa.gov/r5water/gwdw/dupont/pdfs/dupont-fs-200903.pdf (accessed
2.13.15).
MDH, n.d.
Environmental Health - Minnesota Dept. of Health [WWW Document]. URL
http://www.health.state.mn.us/divs/eh/hazardous/topics/pfbasemetro.html
(accessed 2.13.15).
U.S.
Environmental Protection Agency Perfluorochemical (PFC) Contamination Near
Decatur, AL - epa_decatur_faqs.pdf, n.d.
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