martedì 3 dicembre 2013

Pop-corn e muffin: bombe al PFOA



Le sostanze, perfluoroalchiliche, le più note delle quali sono il PFOA e il PFOS, sono utilizzate, fra l'altro, per ottenere il rivestimento idrorepellente e oleorepellente dei contenitori per alimenti, per esempio sacchetti per patatine, per le merendine, per il pop-corn e per la carta da forno, quale quella utilizzata per fabbricare gli stampini per i muffin.

I sacchetti per pop-corn da cuocere nel forno a microonde sono i contenitori a maggior contenuto di queste sostanze, circa 4 g/kilogrammo o 25 mg per decimetro quadrato di carta. Durante il rigonfiamento del sacchetto che avviene con la cottura nel forno a microonde, il PFOA migra dalla carta all'olio contenuto nel sacchetto, in quantità pari a 3-4 mg/per kilogrammo di carta o 11 µg/decimetro quadrato. Queste concentrazioni sono centinaia di volte superiori a quelle cedute da una pentola anti-aderente se riscaldata a temperature superiori a 175° centigradi. Poiché la superficie di un sacchetto per cuocere il pop-corn nel microonde è di circa 1000 cm², un individuo che consuma un intero sacchetto potrebbe assumere fino a 110 µg di fluorotelomeri. Considerando il peso medio di un adulto, circa 65 kilogrammi, questo significa che la dose media di fluorotelomeri assunta dopo aver consumato l'intero sacchetto è di circa 1,7 µg/kilogrammo di peso corporeo. Un bambino di peso inferiore ne assumerebbe, pertanto, una dose notevolmente superiore per chilo di peso.

È stato calcolato in Canada e negli Stati Uniti he una persona che mangiasse 300 di questi sacchetti di pop-corn nell'arco di 5-10 anni (all'incirca un sacchetto settimana) arriverebbe ad avere concentrazioni di PFOA nel suo sangue pari a 4-5 ng/litro, che è la concentrazione media di PFOA osservata nella popolazione generale americana. Il consumo di soltanto 10 sacchetti all'anno contribuirebbe per circa il 20% ai livelli totali di PFOA nel sangue.

La situazione non migliora qualora decideste di preparare per i vostri bambini quei simpatici dolcetti chiamati muffin. Infatti, durante la cottura, la carta utilizzata per lo stampo rilascia PFOA, cosicché alla fine il muffin ne conterrà tre volte di più rispetto alla quantità presente nel dolce prima di metterlo nel forno.

Quali le possibili soluzioni? Per esempio, preparare il pop-corn in modi alternativi o comprare sacchetti privi di PFOA, con l'avvertenza che l'industria sta tentando di sostituire il PFOA e il PFOS con altre molecole simili la cui innocuità non è stata mai dimostrata.

Il consiglio migliore, tuttavia, è quello di tornare a preparare cibi più sani rispolverando le ricette della nonna.

1: Begley TH, White K, Honigfort P, Twaroski ML, Neches R, Walker RA.

Perfluorochemicals: potential sources of and migration from food packaging. Food Addit Contam. 2005 Oct;22(10):1023-31. PubMed PMID: 16227186.

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