sabato 15 dicembre 2012

Il mio programma di governo, per i primi 5 anni, se fossi premier

Tutti pensano di cambiare il mondo.
....................nessuno pensa di cambiare se stesso"
Lev Tolstoj

Capitolo 1 Ambiente
1) Revisione della politica degli incentivi per le energie rinnovabili, da concedere solo per piccoli impianti privati o piccole aziende (come nel caso degli impianti a biomasse, per esempio). Pertanto:
a. No alla costruzione di mega impianti a biomasse che prevedano l’uso di cereali o legno prodotto ad hoc solo per essere bruciati e ricavare energia da rivendere a costo maggiorato per ricevere gli incentivi. SI invece a piccoli ambienti costruiti nelle aziende agricole, per esempio, con lo scopo di trattare i reflui dagli allevamenti zootecnici  o il materiale residuo dalla lavorazione di prodotti agricoli (nocciole, riso, patate ecc)
b. No agli inceneritori che se simulati sotto il nome di gassificatori, pirogassificatori, termovalorizzatori e così via sproloquiando
2) Stop al consumo di suolo
a. Avviare una politica improntata al recupero di aree già cementate, alla ristrutturazione di edifici pubblici e privati (con adeguati incentivi) secondo i principi del risparmio energetico e della riduzione della dispersione di calore:
i. Solo il 24% delle scuole pubbliche è in regola con le certificazioni di sicurezza, la maggioranza di esse ha bisogno di manutenzione  o ristrutturazioni.
b. Costruire/ristrutturare edifici secondo regole antisismiche
c. Difesa del territorio per la prevenzione del rischio idrogeologico; riparare i danni del dissesto idrogeologico costa  oltre 3,5 miliardi l’anno; cominciamo a spenderne almeno un paio per prevenire tali disastri
d. No alla privatizzazione dei beni comuni



Capitolo 2 Fisco

1) Patrimoniale dello 0,5 per mille sui patrimoni superiori a 1.0000.000 di euro. Una patrimoniale esiste in tutti i paesi civili o quasi, non credo che esista in quelli comunisti, ammesso che ce ne siano ancora sulla faccia della terra. La proposta di una patrimoniale trova d'accordo gente di varia estrazione: industriali come De Benedetti o Abete, giornalisti come Scalfari, economisti come Nicola Cacace. Anche Bersani ha parlato spesso di tassare i grandi patrimoni, anche se lo dice bonfonchiando o a mezza voce. L’economista Cacace sull'Unità ha calcolato che una tassa dello 0,3 per mille comporterebbe un esborso medio una tantum di 4000 euro all'anno per il 10% circa delle famiglie (2.400.000) che detiene, secondo i dati della banca d’Italia, il 46% della ricchezza nazionale (850.000 miliardi circa). La tassa potrebbe essere usata per dare un salario minimo ai disoccupati o per la lotta alla povertà, che esiste anche in Italia, purtroppo, ed è in continuo aumento. Io voglio una patrimoniale ancora più rigida. Se per esempio togliamo il 5% ad uno che ha un patrimonio di titoli di stato di 1.000.000 di euro, gliene rimarranno sempre 950.000 di euro, e non venite a dirmi che così facendo lo ridurremo sul lastrico.
2) Ripristino tasse successione
3) Permettere la deduzione delle principali spese
4) Armonizzare le rendite finanziarie almeno al 20%
5) Tobin tax tassare allo 0,1 per mille operazioni finanziarie speculative (per alcuni tale cifra è eccessiva. Proprio ieri è partita anche in Italia una campagna internazionale per la tassazione dello 0,05 per mille. Si stima che, se fosse introdotta, una tassa del genere permetterebbe di ottenere fino a 900 miliardi di dollari nel mondo da usare per la lotta alla povertà e alla fame
6) Esenzione totale dalle tasse per chi guadagna meno di 20-25.000 euro all'anno
7) Confisca dei beni e manette ai grandi evasori fiscali. A proposito v’invito ad iscrivervi tutti al gruppo Facebook che ho fondato  https://www.facebook.com/groups/124567747657038/
Capitolo 3 Sanità
Il Servizio Sanitario Nazionale deve essere mantenuto e difeso con i denti.
1) Abolizione delle convenzioni con cliniche private o strutture private. Così come sono pensate le convenzioni sono solo una forma di finanziamento più o meno occulto del privato con denaro pubblico. Ai cittadini deve essere garantita la libertà di scelta se farsi curare dalla sanità pubblica o privata. Io sono per la coesistenza di due sistemi sanitari, uno pubblico e l’altro privato, completamente paritari. I cittadini che scelgono di rivolgersi al sistema sanitario privato dovranno essere esentati dal pagamento di qualsiasi tassa o contributo IRPEF (che potrà essere usato per farsi un’assicurazione privata per esempio) e potranno dedurre completamente le spese sanitarie.
2) Riduzione del numero delle ULSS a massimo una per milione di abitanti. Solo in Veneto si potrebbero risparmiare decine di milioni di euro semplicemente mandando a casi i direttori  generali in eccesso e i loro staff. La maggioranza di queste figure che ho conosciuto direttamente o indirettamente non capisce nulla di sanità, è costituita  politicanti di bassa lega piazzati lì solo perché non hanno trovato posto in altre istituzioni.
3) Il direttore generale e la politica in genere non deve avere alcun ruolo nella scelta dei primari e del personale sanitario. Questo deve essere scelto da pari grado assunti nella stessa azienda o in aziende della stessa regione, solo in base alla valutazione dei titoli professionali
4) Chiusura di piccoli ospedali, ma solo dopo che siano state costruite o comunque predisposte strutture alternative (case di riposo assistite, ospedali di comunità, presidi di pronto soccorso efficienti ed attrezzati per affrontare adeguatamente le emergenze, poliambulatori in grado di effettuare in breve tempo visite e prestazioni strumentali)
5) Riduzione del numero di esami e prestazioni radiologiche, mediante l’elaborazione di linee guida che impediscano un uso scriteriato di esami spesso inutili o inappropriati.
6) Possibilità per i medici dipendenti di dedurre le spese per convegni, congressi accreditati; spese per libri, abbonamenti e altre spese per la professione in modo da ridurre la necessità di ricorrere alle sponsorizzazioni delle aziende farmaceutiche. Di pari passo devono essere ridotti i prezzi dei farmaci che devono essere adeguati alla media europea
7) No all'intervento dei privati nella costruzione di ospedali e abolizione del cosiddetto project financing che sottrae risorse per servizi sanitari alla popolazione e arricchisce sempre i soliti noti
8) Livelli minimi di assistenza stabiliti a livello centrale previa consultazione con associazioni scientifiche, di pazienti e di cittadini. Devono essere garantiti a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla regione di residenza, senza che le singole regioni possano modificarle.
9) Abolizione dei ticket sanitari e loro compensazione con i proventi derivanti dai provvedimenti di cui ai punti 1), 3) e 4), per esempio
10) Protesi dentarie e cure odontoiatriche a carico del SSN, come per qualsiasi altro tipo di protesi
11) Incentivare l’assistenza socio-sanitaria alle persone anziane, specialmente se non autosufficienti,  con la coordinazione fra assistenza domiciliare integrata, medicina di base associata, assistenza domiciliare integrata, servizi sociali specialistici.


Capitolo 4 Abbattimento costi politica
1. Abolizione di tutte le province
2. Consorzi fra piccoli comuni
3. Riduzione del numero dei parlamentarie dei consiglieri regionali
4. Adeguamento dello stipendio dei parlamentari e dei consiglieri (regionali provinciali, comunali) e dei sindaci alla media europea
5. Abolizione di tutti i privilegi della casta non necessari per lo svolgimento del mandato
6. Abolizione del rimborso spese a piè di lista, senza pezze giustificative, in modo che non si ripetano più scandali di questo tipo
7. Abolizione dei privilegi per collaboratori esterni e dipendenti del parlamento


Capitolo 5 Laicità dello stato
1. Abolizione dell'otto per mille: ogni singola confessione religiosa si autofinanzi. In alternativa estendere il sistema a tutte le confessioni religiose che lo richiedano; ad ognuna di essa andrà solo la somma destinata dalle scelte effettive, mettendo fine al sistema delle ripartizione della soma derivante dalle non scelte.
2. Abolizione di tutti i privilegi della chiesa cattolica (esenzione dell'ICI, pagamento dei sacerdoti negli ospedali e nelle scuole, diritto di scelta degli insegnanti di religione)
3. Abolizione del concordato stato-chiesa
4. Legge sul testamento biologico che rispetti realmente le volontà del cittadino;
5. NO alla nutrizione obbligatoria
6. Uguali diritti per tutti i tipi di coppie, indipendentemente  dal sesso o dalla religione.
Capitolo 6 Scuola e ricerca
1. Abolizione dei finanziamenti e sovvenzioni alle scuole private. Ai cittadini deve essere garantita la libertà di scelta se farsi istruire dalla scuola  pubblica o privata. Io sono per la coesistenza di due sistemi scolastici, uno pubblico e l’altro privato, completamente paritari. I cittadini che scelgono di farsi istruire dal sistema scolastico privato dovranno essere esentati dal pagamento di qualsiasi tassa o contributo IRPEF e potranno dedurre completamente le spese sostenute.
2. Istituire dei registri nazionali di malattia, non solo tumori, per tutte le malattie. I database devono essere messi a disposizione di ricercatori, di associazioni scientifiche per l’elaborazione di studi epidemiologici o di altro tipo. Questo potrebbe consentire di assumere un buon numero di medici, biologi, statistici ecc.
3. Aumentare significativamente e progressivamente la quota del PIL destinata all’istruzione di ogni ordine  e grado
4. Liberalizzare l’accesso alle scuole di specializzazione di Medicina, favorendo l’istituzione di scuole “ospedaliere” e non solo universitarie in quei grandi ospedali che hanno le competenze e le risorse per istituirle. A tal proposito vi invito ad iscrivervi alla pagina  Facebook che ho creato  https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=378423672249422&id=203850256373432&notif_t=wall
Grazie per la vostra attenzione. Si accettano consigli e suggerimenti ma soprattutto critiche
Versione 1.1

Vincenzo Cordiano
Valdagno, 15/12/2012 19:50:33

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